CORREVA L'ANNO 2001 ...

Ed avevamo terminato il nostro primo Progetto “Una goccia per la vita” ...

 

“Caro Presidente!

 

anche se non La conosca personalmente, ritengo sia mio dovere esprimerVi la mia più profondo stima per l'aiuto fornito al nostro reparto.

 

La donazione erogataci ci ha permesso di coprire quasi interamente la mancanza di alcuni farmaci e forniture di base per quest'anno. Non è un segreto che il cosiddetto "finanziamento di bilancio" del nostro ospedale nel suo insieme e del nostro reparto in particolare, non ci consenta in alcun modo di curare i pazienti oncoematologici gravi per intero e secondo gli standard più moderni.

 

In questo periodo curare i pazienti con i fondi disponibili implica la paura che un "trattamento" a questo livello condannerà i pazienti ad una prognosi ancora peggiore. Di recente ho calcolato che per la completa riqualificazione del reparto (tale necessità è nata a causa della completa ristrutturazione in corso del reparto. A proposito, ciò grazie ad uno sponsor straniero) ed i protocolli terapeutici secondo gli standard occidentali, durante il primo anno  avremmo bisogno da 800 mila a un milione di dollari l'anno (abbiamo un reparto molto grande anche per gli standard occidentali - 60 pazienti -); successivamente, la domanda annuale diminuirà a 500-600 mila dollari per anno.

 

Ma questi sono solo sogni, non abbiamo queste somme disponibili. Il reparto riceve dallo Stato non più del 50-60% delle necessità di farmaci e forniture, per non parlare degli acquisti di attrezzature che non sono stati fatti da molto tempo. Il 40-50% mancante siamo costretti a cercarlo da soli o a chiedere l'acquisto da parte dei genitori dei nostri piccoli pazienti. Capisce Lei stesso che non tutti i genitori hanno tali mezzi, soprattutto perché la maggior parte dei nostri pazienti non sono moscoviti relativamente ricchi, ma arrivano da noi dalle regioni più remote della Russia. In una tale situazione qualsiasi assistenza finanziaria e ancor più di questa portata, non può essere sovrastimata. Sacche sterili per la nutrizione parentale, infusori, costosi farmaci chemioterapici ("Holoxan") e albumina (un farmaco per curare una profonda carenza proteica nel corpo) - tutto questo abbiamo potuto avere quest'anno grazie a Voi e molti dei nostri pazienti, letteralmente, devono a Voi le loro vite.

 

A nome di tutti i genitori e del personale che sono sempre molto preoccupati per il destino di ogni paziente, voglio ringraziarLa per il Suo disinteressato aiuto e la gentilezza, che purtroppo si trova raramente nella nostra dura vita.

 

Vi auguriamo buona salute, vitalità e ottimismo per molti anni a venire e speriamo in segreto che non ci abbandonerete nel futuro

 

Il Primario del reparto di Oncoematologia della Clinica RDKB di Mosca”

 

27.11.2001