
Non è una poesia. Sono parole, parole dettate dal cuore. Il cuore di Miniera Gagarin che non sa più come aspettare la pace.
Il 1 settembre tutta la Russia tornerà a scuola. Il 5 settembre anche Beslan.
In Donbass ancora molti non torneranno.
I bambini dei villaggi che ancora sono troppo vicini alle zone di guerra. E la pace, attesa da oltre 11 anni, ancora non si vede.
E qui, nella Europa che con arroganza, cinismo e ipocrisia si continua a tramare per continuare la guerra
Scuola, Scuola “ho nostalgia”
Ancora nessun grembiule nuovo
L’insegnante non chiama i bambini a lezione
Tutti questi 11 anni hanno portato via l’infanzia
I momenti gioiosi, lo studio ed il tintinnio delle risate dei bambini, le urla
Tutto è silenzio
Non si sente nessuna campanella
I proiettili volano ed il cielo si blocca
Suoni ronzanti, suoni brutti
Un drone appare con la speranza che non arrivi fino al banco scolastico
Si, no non è possibile
Questa è la paura
Di non poter tornare a casa, di portare lo zaino senza libri
Ecco come è l’infanzia
Bambini che si dimenticano come si grida a scuola
Gli insegnanti di come corrono i bambini
Tutti frequentano a casa a distanza
Dopotutto la guerra non conosce i bambini quando
Il campanello suonerà e l’insegnante chiamerà
A lezione quando arriverà la pace
Quando riapriranno gli asili nido
E le scuole semineranno ancora i suoni delle campanelle
E la gioia dei bambini quando piove
Quando potranno ancora fare una passeggiata
e correre e ballare ahimè, perché per ogni momento dei giorni vissuti
chi è vivo è grato al Signore
I bambini diventano più buoni ridendo
Ma aspettano che gli occhi brucino
I bambini aspettano una vita in pace
La tranquillità, perché non possono leggere un libro ne qui
Ne dappertutto pericolosamente intorno alle mine !
Minera Gagarin, Gorlovka 25 agosto 2025

