
Quest’anno il leggendario campeggio crimeano “Artek” ha celebrato i suoi 100 anni.
Qui hanno trascorso i momenti indimenticabili della loro fanciullezza quasi 2 milioni di bambini russi, ucraini, bielorussi e di tutti i popoli dell’URSS. Dopo il 1991 il campeggio, passato sotto il governo di Kiev, fu chiuso e andò in rovina. Dal 2014 la Russia lo riaprì e lo ristrutturò con ogni servizio all’avanguardia per i bambini e gli adolescenti russi e di tutte le nazioni del mondo che inviano i loro giovani accogliendone sinora oltre 300mila
Il campo di 218 ettari sul mare di Crimea possiede scuole, palestre, mense, cinema, parchi, campi sportivi e spiaggie.
Qui le attività per i ragazzi sono le più vaste, con uno scopo ben preciso: educare le giovani generazioni all’ amicizia, fratellanza ed alla pace
Per questa grande tradizione, nell’agosto scorso bambini provenienti da 67 paesi del mondo hanno adottato una dichiarazione-appello a tutti i capi delle potenze mondiali, che per la prima volta nella storia della diplomazia dei bambini sarà presentata nell’ambito della sessione regolare dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il documento chiede una responsabilità condivisa per il futuro del pianeta.
Lo diffondiamo per continuare a propagandare la Pace e l’Amicizia fra i popoli unico strumento per dare ai bambini del mondo una vita ed un infanzia degna
DICHIARAZIONE-APPELLO DEI PARTECIPANTI ALL’8° CAMPO INTERNAZIONALE PER BAMBINI “ARTEK” A TUTI I CAPI DI STATO DEL MONDO
Noi, partecipanti all’ottavo turno internazionale presso il Campo Internazionale per bambini Artek, salutiamo i paesi e i popoli del mondo dalla Crimea.
Ci siamo riuniti ad Artek in occasione del suo centenario per riaffermare l’aspirazione dei bambini alla pace mondiale, basata sulla buona volontà dei popoli e sul reciproco desiderio di dialogo e cooperazione tra paesi e culture diverse.
Nonostante tutti i disaccordi e le difficoltà esistenti tra i nostri paesi, ci siamo riuniti oggi all’Artek affinché voi adulti ci ascoltiate e adottiate misure concrete per ripristinare la pace in tutto il mondo.
In relazione a ciò ci appelliamo ai capi di stato e di governo del mondo e li esortiamo a ricordare che le loro decisioni, azioni e omissioni hanno un impatto enorme sul nostro futuro. Ricordate che il mondo in cui vivremo dipende da ogni vostra parola e azione.
Invitiamo bambini di tutti i paesi ad Artek e chiediamo ai capi di stato e di governo di inviare cinque rappresentanti di ogni paese, di età compresa tra i 12 e i 17 anni, alla Conferenza mondiale per la pace dei bambini del prossimo luglio 2026.
Facciamo appello al Segretario generale delle Nazioni Unite, all’Assistente del Segretario generale per la gioventù, al Capo dell’Ufficio per la gioventù delle Nazioni Unite affinché diffondano questo appello a tutti gli Stati membri dell’Organizzazione.
Siamo insieme. Siamo bambini di paesi diversi, lingue diverse e culture diverse, ma i nostri cuori battono allo stesso ritmo: il ritmo della speranza.
Siamo i figli della Terra. Noi ci ascoltiamo reciprocamente.
Ora … che il mondo intero ci ascolti!

