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Il Direttore della clinica RDK di Mosca, Professoressa Elena Petrjajkina : la telemedicina – un’altra possibilità di salvezza

 

Il giornale Rossijskaja Gazeta ha pubblicato una breve intervista con la Direttrice della Clinica pediatrica RDKB di Mosca. Ne pubblichiamo la traduzione per dare al lettore elemtni di conoscenza sia del dibattito nella pediatria russa di oggi che della situazione nella clinica “Ammiraglia della pediatria russa” che aiutiamo dal 2001 grazie al nostro partner il Gruppo di volontariato Padre A. Men’

 

   

Professoressa Elena Petrjajkina : la telemedicina – un’altra possibilità di salvezza

 

 

Duecento piccoli pazienti provenienti dalle nuove regioni della Russia hanno recentemente richiesto cure mediche presso la RDKB N.I. Pirogov del Ministero della Sanità della Federazione Russa. Trenta di questi piccoli bambini sono stati ricoverati. Abbiamo iniziato così la nostra conversazione con la direttrice della clinica, la professoressa Elena Petrjajkina , PhD.

 

Elena Efimovna, in quali reparti vengono ricoverati i neonati provenienti da nuove regioni?

 

Elena Petrjajkina : Principalmente nei reparti di onco-ematologia e oncologia chirurgica. Ed anche nei reparti di Chirurgia maxillo-facciale, Dermatovenerologia e Genetica medica. In questo momento un bambino di 14 anni di Mariupol’ è in cura nel reparto di chirurgia oncologica. La diagnosi del bambino è complicata: fibromatosi di tipo desmoide dell’area ascellare destra. Gli specialisti se ne intendono. Non è un tumore maligno, ma è aggressivo. Due anni fa è stato operato a Mariupol’. Ora nel nostro ospedale riceve un farmaco che dovrebbe ridurre il tumore.

 

Dovrebbe? Si è ridotto?

 

Elena Petrjakina: Assistiamo ad una tendenza positiva della malattia. Il bambino si sente bene. Nel reparto di oncoematologia è in cura un altro bambino di 6 anni di Enakievo. È affetto da anemia aplastica. Attualmente è sottoposto a un trapianto di midollo osseo da un donatore non famigliare.

 

Come è stata decisa la questione del donatore non consanguineo?

 

Elena Petrjakina: La soluzione non è facile e non è veloce. Esiste un database di donatori di midollo osseo. Noi facciamo parte di questo database, quindi speriamo sempre che la ricerca non richieda molto tempo e che il bambino venga salvato. E dato che stiamo parlando di bambini di nuovi soggetti (della Federazione Russa ndt), vale la pena di ricordare che questo tipo di aiuto è notevolmente favorito dalle possibilità offerte dalla telemedicina. Abbiamo un centro di consulenza e ricovero in telemedicina. Ha due anni di attività. In questo periodo i nostri specialisti hanno effettuato 30.000 consulti con medici e pazienti di tutte le regioni del Paese.

 

Il vantaggio della telemedicina può essere considerato consolidato. Tuttavia, le persone preferiscono ricevere aiuto non a distanza, ma a contatto diretto con i medici specialisti.

 

Elena Petrjajkina : Chi potrebbe sostenerlo! Ma la telemedicina, con il suo coinvolgimento più rapido possibile di esperti federali per aiutare in casi gravi, migliora l’esito del trattamento. E non dipende dal fatto che il paziente sia vicino all’ospedale o lontano. Come funziona in pratica? Le richieste di consulenza vengono ricevute attraverso speciali canali di comunicazione. L’amministratore riceve le richieste 24 ore su 24, le elabora e le trasmette agli esperti.Le richieste di telemedicina arrivano 24 ore su 24 ed il coinvolgimento di esperti migliora notevolmente l’esito delle cure.

 

Quindi l’esperto riceve una richiesta e poi cosa succede?

 

Elena Petrjajkina: Risponde sotto forma di parere scritto. In molti casi vengono fornite consulenze video. Il nostro centro di telemedicina dispone di tre sale di videoconferenza. Le sale sono dotate di microfoni e monitor ad alta sensibilità. Di solito ci vogliono dai due ai cinque minuti per ricevere una richiesta.

 

Questi minuti comprendono non solo la ricezione e l’elaborazione dei documenti, ma anche l’assegnazione dei consulenti e l’inoltro delle richieste ai medici esperti. È vero, tuttavia, che l’elaborazione di richieste complesse richiede più tempo. Le richieste programmate richiedono anche tre giorni per essere evase.

 

Quale patologia viene affrontata più frequentemente nel centro di telemedicina?

 

Elena Petrjajkina : Patologia genetica, malattie neurologiche, neurochirurgia, patologia cardiovascolare e chirurgia ricostruttiva e plastica.

 

Si dà il caso che il vostro centro di telemedicina abbia iniziato a funzionare quando il covid ha iniziato a marciare per il mondo …

 

Elena Petrjajkina : Capisco, non è stato il momento migliore. Ma il fatto che i centri nazionali di ricerca medica abbiano creato centri federali di consulenza per la rianimazione a distanza ha senza dubbio avuto un impatto positivo sulla resistenza al covid. Abbiamo consultato quasi 5.000 pazienti con una nuova infezione da coronavirus. Un solo esempio. Grazie alla tecnologia della telemedicina è stato salvato un bambino con una malattia molto grave. Il bambino aveva una forma atipica di Covid: paralisi ascendente. Il bambino era ricoverato nell’ospedale in cui vive, in condizioni molto gravi: non riusciva a camminare, aveva una crescente insufficienza respiratoria. La telemedicina ha aiutato i nostri medici a regolare il trattamento, coordinando letteralmente ogni passo con i colleghi della regione, e il bambino non solo è sopravvissuto, ma è tornato a una vita normale.

 

La telemedicina è chiaramente in voga oggi, anche in pediatria. Tuttavia, non dimenticherò mai l’incontro con la grande pediatra russa Julija Fominichna Dombrovskaja. Lei disse: “Un medico che tocca un bambino deve avere le mani calde”. Da allora sono passati molti anni. È cresciuta una generazione che non riesce a immaginarsi senza computer, internet e tecnologia digitale. Nel frattempo, la principale lamentela dei genitori, delle nonne e dei nonni nei confronti dei medici: “non ci ha nemmeno parlato, non ha ascoltato un tubo”. E si inizia a cercare un altro medico che ascolti, dica qualche parola e magari accarezzi la testa al bambino.

 

Elena Petrjajkina: Spesso devo ascoltare queste lamentele. Sono comprensibili. Inoltre le considero giuste.

 

La parola è ancora una cura?

 

Elena Petrjajkina: Certo! In combinazione con le ultime tecnologie.

 

 

La Clinica RDKB di Mosca, dell’Università di ricerca medica N.I. Pirogov del Ministero della Sanità, dispone di 1.025 posti letto. L’assistenza è fornita in 30 specialità medico pediatriche. Ci sono 48 reparti: ogni anno vengono curati oltre 30.000 bambini, provenienti non solo dalle regioni della Russia ma anche dall’estero. In totale vengono eseguite 15.000 operazioni chirurgiche.

 

https://rg.ru/2023/04/13/beda-krupnym-planom.html