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LE MADRI DI BESLAN A ROVERETO

 

 

Con grande gioia abbiamo accolto la delegazione della “Madri di Beslan” nostra ospite nell’ultima settimana di aprile in Trentino.

 

Tre mamme che hanno perso i loro figli nella Scuola n. 1 della cittadina osseta e tre bambini ostaggio, ormai adulti, che hanno subito pesanti ferite nel corpo e nello spirito e dalle prime ne sono guariti.

 

La Presidente Susanna Dudieva, la vicepresidente Aneta G., Rita S. ed i “bambini” Anastasija T, Atsamaz M. e Zarina T hanno trascorso con la nostra Associazione tre giornate intense. Pur nessuno facente parte del gruppo che ospitammo a Trento nel lontano novembre 2004, il rapporto è stato immediato. Profondo. Per molti versi indescrivibile.

 

Sono stati momenti particolarmente densi di affetto ed emozione. Con loro, con Beslan e la sua comunità, ci lega un profondissimo legame di relazioni, sentimenti, attenzioni, ricordi, aiuto, solidarietà.

 

 

 

 

Per primi e purtroppo unici in occidente abbiamo sin dal 4 settembre 2004, primo giorno dopo la strage, iniziato l’opera di aiuto. Agli inizi in partenariato con la Protezione civile nazionale e la Provincia autonoma di Trento, poi con le nostre forze, grazie all’insostituibile opera della compianta prof.ssa Axia e delle dottoresse Moscardino U., Scrimin S. e Capello F. che gestirono il successivo progetto di aiuto psicologico durato alcuni anni con professionalità ed umanità.

 

Delle 335 vittime del terrorismo internazionale 186 furono bambini. Chi armò allora i terroristi contro i bambini di Beslan, oggi arma le bombe contro i bambini del Donbass, stessa cinica inumana “politica”.

 

A quanti fra loro è stata negata la vita e la possibilità di diventare musicisti, poeti, scrittori, padri, madri, intellettuali ?

 

Anastasija Tueva una “bambina” del gruppo è sopravvista all’infermo della scuola di Beslan ed è diventata poetessa e cantante

 

Qui in una canzone dedicata alla sua amica del cuore, morta nella scuola – Emma. L’ha scritta dopo aver ricevuto dalla madre di Emma l’orologino che portava sempre con sé …

 

Ce l’ha regalata e noi ve la facciamo ascoltare.

 

 

 

“Indosso il tuo orologino, Emma,

Ed i loro tranquilli “tic” e “tac”

riecheggiano nelle mie orecchie,

Ma non so se farlo o non farlo

Spesso sento dire: “Il tempo guarisce”.

Cosa guarisce il tempo e come?

Se la mia memoria si deforma,

Non voglio guarire in questo modo.

Voglio ricordare voi, amiche mie,

Ricordare lo sguardo furbesco dei vostri occhi.

Ricordare le vostre risate, le vostre stranezze,

ricordare tutto tranne la paura nei vostri occhi.

Ed ancora voglio anche le persone

Da cui dipende il destino

si ricordino di te e sappiano

che la responsabilità non è un gioco.

I minuti passano sempre più velocemente

Le ore, gli anni passano

Indosso il tuo orologino, Emma

Mi ricorderò sempre di te!

 

Testo e musica Anastasija Tuaeva

 

Per i Bambini di Beslan, per i Bambini del Donbass, per i bambini dell’Ucraina, per tutti i bambini del Mondo