
Il Viale degli Angeli a Donezk
Eccoci in Donbass.
Per ben undici anni, dal 2014 quando cioè iniziò la guerra del governo ucraino contro la allora sua stessa popolazione delle regioni di Donezk e Lugansk, la nostra Associazione aveva evitato di visitarlo per non prestare il fianco agli attacchi scomposti dei “democratici” di casa nostra, spregevoli tifosi di chi, da undici anni, bombarda, ammazza, ferisce, mutila bambini, vecchi e civili.
Molte volte in questi undici anni siamo stati indegnamente accusati, come da manuale delle veline straniere, di ogni sorta di nefandezza: pagati da Mosca, agenti di Putin, ladri di donazioni, sin all’ultima accusa di essere “implicati nei rapimenti e nella compravendita di bambini rapiti dal 2014” nonché “aver operato precedentemente tra siti clandestini pedopornografici e “ricevimenti” di lusso”. Accuse “à la mode” sparate senza approfondire cosa facciamo e come lo facciamo. Accuse infamanti provenienti da persone senza umanità, ne dignità. Senza peraltro accorgersi degli aiuti che da anni prestiamo anche a bambini che vivono in Ucraina.
Negli ultimi tempi i guerrafondai nemici della pace sono per fortuna in grande difficoltà e ciò fa ben sperare in una possibile prossima svolta che faccia terminare una sanguinosa guerra non solo inutile, come tutte le guerre, ma particolarmente cruenta che coinvolge due popoli fratelli.
Per questo abbiamo deciso di visitare, per la prima volta, il Donbass, per incontrare tutti quelli che in questi lunghissimi e tragici anni ci hanno aiutato ad individuare le necessità ed a distribuire gli aiuti. Per incontrare le gente comune che aiutiamo da undici anni.
L’INCONTRO CON LA PARROCCHIA DI SAN SERAFINO DI SAROV DI DONEZK
Da alcuni anni aiutiamo i suoi parrocchiani grazie al Parroco, Padre Il’ja, una persona degna come poche. L’incontro è stato particolarmente commovente. Solo donne e bambini. Vedove di guerra, madri di caduti, mogli di soldati.
Fra le tantissime parole di ringraziamento, vogliamo ricordare quelle di una anziana signora, madre di un caduto “Grazie, grazie non solo perché da anni mandate i nostri bambini al mare, via dalla guerra, perché ci aiutate con gli aiuti umanitari senza i quali probabilmente alcuni di noi non sarebbero qui oggi, perché a Pasqua e a Capodanno ci donate un po’ di normalità, perché la scuola inizia sempre in allegria grazie ai vostri utili regali. Io voglio ringraziarvi soprattutto perché non vi siete girati dall’altra, ci avete ascoltato e avete compreso il nostro dolore, la nostra tragedia. Avete creduto alle nostre disperate parole”. Fra le molte mamme con i loro bambini era presente anche una donna con i loro due figli, che abbiamo aiutato in questi anni e che vorremmo chiamare “Simbolo del Donbass”. Il marito morto nei primi anni della guerra, la sua casa sventrata dalle bombe di Kiev e la bambina più piccola ammalata di leucemia. Crediamo non servano altre parole …

Abbiamo ringraziato noi loro, per ciò che da undici anni dimostrano con le loro vite: una dignità nel nostro “giardino europeo” sconosciuta. Una umanità vincente sulla morte tanto invocata dai “democratici” che ogni giorno chiedono armi, armi ed ancora armi. Le loro armi che bombardano queste persone quotidianamente e mandano alla morte i soldati ucraini.
Continueremo ad essere loro vicini.
ELENA DI MINERA GAGARIN – GORLOVKA
Da anni attendavamo questo momento. Incontrare personalmente Elena, una persona dalle qualità rare. Instancabile organizzatrice di aiuti per tutti quelli che si sono rivolti a lei con le più diverse necessità. Necessità alle quali abbiamo sempre cercato di dare una risposta positiva e che, grazie a tutti i nostri donatori, ci siamo praticamente sempre riusciti. Un solo, grande rammarico. L’incontro si è tenuto a Donezk, non a Minera Gagarin. Purtroppo la situazione a Gorlovka non ha permesso di arrivare in città. Troppo pericolosa da mesi la situazione. Droni sorvolano in continuazione la città ed i dintorni ed i bombardamenti dell’artiglieria ucraina non cessano. Ci è mancato il centinaio di “nostri” cento bambini che abbiamo visto crescere dalle notizie e nelle fotografie di Elena. Ricordiamo una sua frase “Presidente, cosa farebbero tutte le mamme senza di voi. I nostri bambini sono cresciuti davanti ai tuoi occhi. Sei il padre di tutti, nonno di una generazione che hai nutrito per dieci anni; vestiti, scarpe, dai da mangiare, guarisci. Dio benedica la tua missione caritatevole” Naturalmente i destinatari di queste parole sono tutti quelli che da undici anni ci aiutano portare in Donbass gli aiuti della “Bella Italia”, l’Italia che è contraria alle continue, ripetute violazioni della nostra Costituzione, che non vuole inviare armi,. Che crede nel dialogo e nell’amicizia fra i popoli e nella composizione dei conflitti attraverso la diplomazia. L’incontro rimarrà fra le pagine storiche dei nostri ormai quasi 25 anni di attività
MARIUPOL’ E’ RINATA
Una giornata memorabile, lungamente attesa dai medici della neonatologia della città come attesa da tre anni anche da noi. Il Progetto “Facciamo ri-nascere Mariupol”, iniziato nel 2022 subito dopo la cessazione delle ostilità nella città sventrata dagli eventi bellici sta portando frutti straordinariamente positivi per la popolazione della città ma anche per tutta la Repubblica popolare di Donezk.
Nell’immediatezza della fine della battaglia di Mariupol, i russi si sono messi immediatamente all’opera per far risorgere la città. Si vedono ancora molte tracce dei combattimenti, ma, in realtà, moltissimo è stato già ricostruito. Sono sorti interi quartieri con complessi abitativi nuovi e moderni, altri sono in fase di costruzione e fra tutti spicca il nuovo grande ospedale cittadino da poco aperto. Le strade sono state sgomberate dalle macerie, riparate, tra le vie si osservano tante persone e il consueto traffico urbano, i mezzi di trasporto sono stati ripristinati, anche la stazione ferroviaria ricostruita ha ricominciato ad operare, per ora verso una solo destinazione locale.
A Mariupol’ siamo arrivati non solo per incontrare i medici della neonatologia ma per consegnare al reparto i due ultimi presidi medici: un rilevatore di vene neonatale senza contatto ed un sensore intracavo microconvesso per ecografia. Per la prima volta abbiamo incontrato personalmente la dottoressa Svetlana N. Bunakova con la quale fino ad ora avevamo solo un rapporto epistolare. Con lei la responsabile della Terapia intensiva Larisa V. Mul’ko.
“Oggi è una giornata stupenda. Nell’ambito della nostra collaborazione ormai triennale con l’Associazione italiana di sostegno all’Infanzia “Aiutateci a Salvare i Bambini”. Oggi abbiamo ricevuto due nuove attrezzature. Una è una sonda speciale per un ecografo professionale, con il quale possiamo diagnosticare diverse patologie della gravidanza. Cioè, prima ancora che il bambino nasca. Il secondo è pensato appositamente per dare assistenza ai neonati, affinché sia possibile effettuare loro delle iniezioni endovenose o delle manipolazioni. Ora disponiamo di questo dispositivo. Si tratta di un aiuto inestimabile, proprio come quelli precedenti, perché tra questi aiuti rientrano attrezzature uniche e fondamentali. Grazie ad alcune di queste apparecchiature i bambini prima della dimissione vengono visitati e valutati completamente e questo è un aiuto molto importante.
Desidero esprimere la mia gratitudine speciale al Presidente ed alla sua Associazione, così come ai donatori italiani: non fanno distinzione su dove si trova il bambino o quale sia la sua nazionalità o la sua cittadinanza; è solo un bambino che ha bisogno di aiuto. Su questo siamo in piena sintonia. Siamo molto contenti di avere amici così in Italia, nonostante la distanza, nonostante la situazione piuttosto difficile che ci circonda, ma sono le azioni e i fatti a definire le persone”.
Da parte nostra abbiamo ribadito loro la nostra volontà di proseguire il rapporto con questa straordinaria realtà rappresentata dal reparto di Neonatologia che serve non solo la città di Mariupol ma anche il territorio circostante sino a Donetsk. Un’area ampissima.
Siamo molto soddisfatti dei risultati del progetto per la ragione che i dati delle nascite sono estremamente positivi: la popolazione è sempre più serena riguardo alla situazione. Questo significa che stanno nascendo sempre più bambini, ci sono donne al loro terzo o quarto figlio e la natalità sta crescendo esponenzialmente,
Questo per la nostra Associazione è fondamentale. Significa che il nostro progetto sta contribuendo davvero a far rinascere Mariupol sullo sfondo di una situazione umanitaria, quella del Donbass, che è ancora assolutamente drammatica.
La visita è proseguita incontrando Oleg di Charzyzsk ed Evgenij di Debal’cevo, due nostri straordinari coordinatori che ci aiutano nelle loro zone a distribuire i necessari aiuti. Incontri molto toccanti sotto il profilo umano e che rinforzano la nostra capacità di essere presenti sul territorio laddove più serve. I villaggi del pre-fronte e i centri di sostegno all’infanzia disabile ed agli orfani di guerra.
Ultimo incontro istituzionale con la Croce Rossa di Donezk che opera in stretto coordinamento con la Croce Rossa internazionale. Con i suoi rappresentanti è stato discussa la situazione umanitaria nella Repubblica e approfondito il ruolo della istituzione nell’aiuto e sostegno alla popolazione sfollata dalle zone interessate direttamente dal conflitto.
Un lungo, complicato viaggio fra voli cancellati e distanze immense.
Un viaggio importante per noi ma anche per loro. Per non farli sentire abbandonati, esclusi, rifiutati dalla parte del mondo alla quale guardavano, prima della guerra, con sentimenti di vera amicizia e profondo rispetto. Prima della guerra.
“Solo donando parte di se stessi agli altri, senza pretendere nulla in cambio, si può definire una vita degna di questo nome”.
Continueremo ad aiutare chi più ha bisogno. Aiutare questi bambini cancellati due volte dalla nostra società europea “democratica” arrogante, supponente, scellerata, prepotente: quando morivano sotto le bombe, quando venivano feriti gravemente, mutilati e quando le “fonti autorevoli” dell’informazione li ignoravano o ancor peggio, sbeffeggiandoli
Basta guerra! Basta armi!